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L'influenza del francese

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Par   •  24 Mai 2016  •  Dissertation  •  18 482 Mots (74 Pages)  •  799 Vues

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Indice

Introduzione

1.  L’evoluzione storica dell’influsso del francese sull’inglese

    1.1.  L’evoluzione storica di insediamento di francesismi nella lingua inglese

    1.2.  L’etensione dei prestiti dal francese nel middle english

    1.3.  Le relazioni tra francese e inglese dal Cinquecento al Settecento

    1.4.  L’influsso del francese sull’inglese nell’Ottocento e nel Novecento

2.  L’influenza del francese sotto forma di prestiti

    2.1.  La fonte antica del prestito francese

    2.2.  I presupposti di natura semantica del prestito

    2.3.  I prestiti della lingua specialistica

    2.4.  I prestiti integrali e i mutamenti di significato

3.  L’influenza del francese sotto forma di calchi

    3.1.  La definizione di calco

    3.2.  La formazione dei calchi derivati dal francese

    3.3.  Conclusione: l’evoluzione dell’interazione linguistica tra inglese e francese

Bibliografia


Introduzione

        Nei primi due secoli dopo la conquista normanna prende avvio un massiccio processo di influenza della lingua francese su quella inglese.

        Nell’XI e XII secolo i prestiti sono mutuati dall’anglonormanno e il loro numero aumenta gradualmente fino a raggiungere una quota di circa 900. Dopo il 1250 questa trasposizione linguistica cresce rapidamente fino a raggiungere la punta massima alla fine del trecento: le parole francesi entrate in questi 150 anni costituiscono da sole il 40% di tutte quelle presenti nel vocabolario inglese.

        Questo fenomeno è impressionante ed è dovuto all’azione di diversi fattori convergenti, come una situazione di bilinguismo pratico che si era venuta progressivamente a creare e l’inizio del processo di riaffermazione dell’inglese con il graduale abbandono del francese. Prestiti così numerosi e appartenenti a tutte le aree lessicali principali si giustificano solo supponendo, in chi li usava, un dominio abituale delle due lingue. A partire dal XV secolo e sino ad oggi i prestiti non sono cessati, anche se il numero è molto più contenuto e soprattutto riguardano aree lessicali specifiche.

        Questo lavoro si propone di analizzare l’entità e le caratteristiche dell’influenza della lingua francese sull’inglese moderno.

        In questa prospettiva, il primo capitolo intende esaminare l’evoluzione storica dei rapporti tra le due lingue, a partire dai primi insediamenti di francesismi nella lingua inglese, sino all’epoca del maggiore influsso e a quelle seguenti di sostanziale interazione lessicale. Il secondo capitolo focalizza l’attenzione sui prestiti, sui loro presupposti di natura semantica e sulla loro incidenza sulla lingua comune e specialistica. Infine, la parte conclusiva del lavoro si propone di approfondire l’influenza del francese sotto forma di calchi. L’obiettivo è quello di individuare il processo di formazione dei calchi derivati dal francese e la natura dei calchi semantici nella lingua inglese.


Capitolo primo

L’evoluzione storica dell’influsso del francese sull’inglese


1.1.  L’evoluzione storica di insediamento di francesismi nella lingua inglese

   

        Come osserva Barber, «an important imprint that the Normans left in England is their language. The language they brought with them when they disembarked on the English shore was Anglo-Norman, a dialect of French. Thanks to the exclusively Norman aristocracy that spread on the British Isle, Anglo-Norman was spoken and preserved for four centuries»[1].

        Durante il XII secolo l’anglofrancese (o anglonormanno) e l’inglese coesistettero senza influenzarsi reciprocamente. Dal momento che il primo era stato introdotto ed utilizzato esclusivamente dalla nobiltà, veniva parlato dai membri delle classi più elevate. Si trattava quindi di una lingua non di un’intera popolazione presente in tutti i suoi strati, ma della classe dominante[2]. In effetti, uno dei primi risultati della conquista norrrtanna fu la perdita di prestigio dell’inglese come lingua letteraria: «this difference of prestige determined the use of both languages: Anglo-Norman as a highly esteemed language was used in all written documents (alongside with Latin) and had the status of a language of court and administration. By contrast, English was mainly used in oral communication, and only by the lower classes»[3].

        L’anglofrancese, vale a dire il francese importato dai normanni, non derivava dalla fusione tra inglese e francese, ma del dialetto francese di Normandia, anche se arricchito di prestiti importati da altri dialetti francesi, dall’inglese e dai fiammingo. La grande stagione della letteratura anglofrancese in Inghilterra «sarà nella prima meta del secolo XIII, dopo che la perdita della Normandia nel 1204 isolerà questa lingua dai rapporti con il francese centrale»[4]. L’anglonormanno continua così la sua storia lungo una linea autonoma in Gran Bretagna. Diventa una lingua vernacola di prestigio, arrivando a sostituire il latino nei documenti di corte e legali[5]. Solo con il XIV secolo avviene una svolta decisiva a favore dell’inglese, che conoscerà una progressiva espansione tra le diverse classi sociali, finendo per essere adottato anche dalla Corte.

        Il settore nel quale la conquista normanna si è fatta sentire in modo più profondo è quello del lessico. In molti casi, non è trattato di termini acquistati perché necessari in quanto facessero riferimento a realtà o idee nuove (come nel caso dei pestiti giuridici latini). I termini francesi, infatti, sostituiscono spesso parole native altrettanto buone per indicare le stesse cose[6].

        La lingua inglese della fine del medioevo risulta profondamente diversa da quella del secolo XI. Il mutamento, già rilevante dal punto di vista fonologico e morfologico, è ancora piu significativo nel settore del lessico. In generale, si può dire che le parole di origine scandinava e in parte anche quelle anglonormanne raggiungono l’inglese attraverso la via del parlato, mentre quelle francesi e latine passano attraverso la lingua scritta: nel primo caso, infatti, i rapporti erano quelli della convivenza quotidiana, nel secondo, invece, il mezzo di scambio era quello letterario, che si esprimeva in traduzioni, adattamenti, imitazioni[7].

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