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Extrait d'interview avec Giovanni Falcone, 1990 (Italien)

Discours : Extrait d'interview avec Giovanni Falcone, 1990 (Italien). Recherche parmi 298 000+ dissertations

Par   •  11 Juin 2019  •  Discours  •  331 Mots (2 Pages)  •  449 Vues

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Giovanni Falcone, intervista con Santoro il 29 settembre 1990 su Rai 3.

Falcone: La mafia uccide quando ritiene che sia essenziale in ordine ai suoi interessi.

Santoro: Lei è uno degli uomini più preziosi della nostra magistratura e quindi anche uno dei più sorvegliati, vive praticamente sempre con le scorte per tutta la sua vita, è così?
Falcone: Si beh, praticamente.
Santoro: E quando c’è stato quell’attentato, a lei, quel tentativo di attentato..
Falcone: Dicono che non c’è stato un attentato (sorridendo).

Santoro: E chi lo dice?
Falcone: Eh, c’è qualcuno!
Santoro: Ma lei non lo pensa? Che ha pensato lei? Non del fatto, ma psicologicamente, deve aver pensato tante volte ad un’eventualità del genere, no?
Falcone: Mah, io credo che la forza dell’uomo sia nel fatto che sia un animale che si abitua a tutto.
Santoro: E lei ci aveva fatto il caldo ad un’idea come questa?

Falcone: Beh tenga conto che quando si lavora dieci anni in un certo clima e una certa atmosfera, con tanti amici che ti cadono affianco, questi problemi non è che non ti tocchino, ma non più di tanto.
Santoro: Non è stato proprio spaventatissimo?
Falcone: No, direi proprio di no.
Santoro: Ha continuato e ha tirato dritto?
Falcone: Si, penso proprio di si.

Forse se viene considerato un eroe non è per niente, basta concentrarsi sulla tranquillità con cui parla di un’eventuale morte a causa dei suo operato e del suo coraggio, e dai suoi occhi possiamo cogliere quanto ami il suo paesi, quanto ami gli italiani e quanto è pronto a rischiare.

Se è storicamente vero che è nel meridione che si sono sviluppati i primi fenomeni di mafia, a causa di un’arretratezza sociale, economica e culturale, nota anche come «questione meridionale», è anche vero che le mafie, per sopravvivere e proliferare, hanno presto imparato a fare amicizia con il potere, ad entrare nei palazzi della politica, a Roma, nelle stanze dell’alta finanza a Milano, nelle realtà industriali grandi e piccole, in tutta Italia, a stringere patti con le associazioni criminose di altri Paesi. Non esistono isole felici.

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