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Il turismo italiano.

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Par   •  15 Avril 2016  •  Dissertation  •  5 409 Mots (22 Pages)  •  544 Vues

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RICERCA SETTORIALE

IL TURISMO

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SOMMARIO

Introduzione        3

I. Il settore turistico in Italia        

A.        La domanda turistica        

B.        L’offerta turistica        

II. La concorrenza        

A.        La congiuntura mondiale        

B.        L’Italia nell’ambiente internazionale        

C.        Confronto Italia – Francia – Spagna        17

III. Le problematiche del turismo        

A.        Problemi interni        19

B.        Prospettive per il futuro        22

Conclusione        23

Bibliografia        24

IL TURISMO

Introduzione

Abbiamo scelto di fare questa ricerca sul settore turistico italiano perché è un settore molto dinamico e sempre più in crescita. Al livello mondiale, il turismo contribuisce per il 5% del Prodotto Interno Lordo, rappresenta l’8% dell’occupazione e il 30% dell’esportazione. In un paese mediterraneo come l’Italia, il turismo è ancora più significativo e rappresenta una grande fonte di risorse per l’economia.

Il turismo è tipico delle società occidentali industrializzate.

Può essere inteso come uso ricreativo del territorio, interazione culturale tra comunità visitante e comunità ospitante.

Il turismo di massa è contemporaneamente una delle cause e uno degli effetti della globalizzazione.

Nell’antichità è possibile trovare concetti come la “villeggiatura” già presso i romani (le villae Romane, le terme), o come i feriari (l’essere in ferie) e i rusticari (trasferirsi in campagna per qualche tempo).Probabilmente, però, la prima vera forma di turismo è stato il turismo religioso cristiano. La prima grande meta di questi pellegrinaggi fù Gerusalemme, poi Roma e Santiago di Campostela.

E' nel medioevo che il pellegrinaggio diviene parte integrante della società stessa, in relazione con il mondo teologico.

Verso il Quattrocento, le trasformazioni culturali che portarono prima all’umanesimo e poi al rinascimento, consentirono all’arte, alla cultura e alla scienza di acquisire una nuovo ruolo di espressione dell’individuo che entro' ben presto nella vita degli aristocratici. Gli itinerari turistici si allontanarono dai luoghi sacri per arrivare alle città d’arte dell’Europa centrale e del mediterraneo per un nuovo turismo culturale.

Un esempio  è il “Grand Tour” (nato in Gran Bretagna e poi estesosi al resto d’Europa), lunghi viaggi intrapresi da giovani rampolli verso le città d’arte d’Europa, tra le quali, immancabilmente, figurava anche l’Italia, alla scoperta della cultura, ma anche del piacere e del relax. I viaggi divennero sempre più piacevoli e relativamente veloci, grazie allo sviluppo dei trasporti, come le ferrovie nell’800 ad esempio, e questo consentì di raggiungere territori sempre più lontani ed esotici, come l' India (ma poi anche Australia, Sud Africa, Sri-Lanka…).

Il primo esempio di turismo moderno è quello termale, iniziato in Gran Bretagna già nel Seicento, ma che si sviluppò alla fine del Settecento-inizio Ottocento. Si sviluppano centri specializzati che svilupparono anche strutture ricreative come teatri, ristoranti, caffè e altro. Nacque inoltre il turismo balneare con lo sviluppo di località balneari e strutture dedicate, che progressivamente si aprirono, grazie al progresso nei trasporti, anche ai non aristocratici e al ceto medio.

Lo sviluppo del turismo che stava iniziando ad avvicinarsi al turismo dei nostri giorni (le principali forme di turismo attuale erano ormai gli presenti) starà arrestato, in Europa, dai conflitti mondiali, mentre in America si può cominciare a parlare di turismo di massa negli anni Venti e Trenta quando, grazie alla nascita delle ferie retribuite e allo sviluppo dell’automobile, si sviluppa una forte forma di turismo interno (l’American outdoor), verso aree rurali o costiere. E' nel secondo dopoguerra, grazie  alla stabilità creatasi in campo internazionale e al rapido sviluppo economico, che in Europa si afferma il turismo di massa così come è noto ai nostri giorni. Possiamo dire che il turismo di massa è una nozione essenzialmente quantitativa, basata sulla proporzione di popolazione che fa turismo. Lo sviluppo economico e tecnologico e alle migliori condizioni di lavoro sono state determinanti per l’enorme sviluppo del settore.

In Italia, l’inizio del turismo è sollecitato dalle importanti vestigia della civilizzazione greca, Romana, delle numerose eredità arabe ed etrusche presenti un po’ in tutta l’Italia che già nel Rinascimento attiravano molti turisti. Viaggiatori, credenti e principi di tutta l’Europa visitavano questo paese, interessati soprattutto dall’architettura, la scultura et la pittura.

Alla fine del XVIII secolo, c’è stato un cambiamento nell’immagine dell’Italia.

Mentre all’inizio furono soprattutto l´arte le e attrazioni culturali a suscitare l´interesse per l´Italia, nel corso del tempo il popolo semplice divenne il centro d’interesse. Il connubio tra una popolazione rurale ed ingenua ed un passato glorioso ispirava l´Illuminismo ed idealizzava le vacanze nell´Italia del Novecento.

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Solo nel XX secolo si cominciò ad usare il termine della « vacanza » in Italia. Mentre gli stabilimenti balneari cominciarono a svilupparsi già intorno al 1850, il boom del turismo in Italia, nel senso più moderno della parola, è iniziato solo negli anni sessanta. Milioni di Tedeschi e austriaci andavano in quei tempi in Italia per trascorrere le vacanze nelle numerose spiagge di sabbia, soprattutto sulla riviera adriatica.

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Oggi, l´Italia si presenta come un paese turistico molto variegato che propone dalla vacanza classica al mare, al viaggio culturale in una delle città artistiche, alla settimana sugli sci nelle Alpi o al week end di shopping nelle metropoli di moda. Innovazioni sempre nuove così come grandi eventi e prodotti “Made in Italy” attirano l´attenzione di nuovi viaggiatori che decidono di passare le loro vacanze in Italia.

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