Sistema Politico Italiano E Istituzioni

Sistema politico italiano e istituzioni

l’Italia è una Repubblica democratica che nascita il 2 giugno 1946. Le caratterizzato della Repubblica italiana sono la stella, la ruota dentata (cf articolo 1 : « l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro »), i rami di ulivo e di quercia (indica la forza e la dignità del popolo italiano).

La repubblica fu decisa con il referendum del 2 giugno 1946. La Costituzione contiene i principi fondamentali della Repubblica italiana : i diritti e i doveri del cittadini, e prescrive l’ordinamento della Repubblica.

Il presidente della Repubblica Italiana, nel sistema politico italiano, è il capo della Stato italiano e rappresenta l’unità nazionale, come stabilito dalla Costituzione italiana. Il Presidente è eletto a suffragio indiretto dai « grandi elettori » : i membri del Parlamento e rappresentati regionali e dura in carica per sette anni. Il suo ruolo nei periodi di stabilità politica si riduce nei fatti a funzioni rappresentative, pero nei casi d’instabilità politica può acquirsi maggiore importanza. La residenza ufficiale del presidente della Repubblica è il palazzo des Quirinale. Dal 2006 il presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano , undicesimo presidente a ricoprire la carica.

Si distingue tre tipi di poteri :

il potere esecutivo : generalmente posseduto da un'istituzione denominata Governo, è in prima istanza il potere di applicare le leggi.

il potere legislativo : il potere legislativo spetta al Parlamento e ha il potere di promulgare le leggi. In Italia, il Parlamento è bicamerale : camera del deputi e del senato della Repubblica. Le camere durano in carica 5 anni, ma il Presidente può scioglierle anticipatamente.

il potere giudiziario : è un organo costituzionale che permette di risolvere una controversia di natura civile, penale e amministrativa, applicando la legge.

Oggi, l’Italia traverso un periodi di crisi che non riesce a superare l’eredità di Berlusconi. In effetto, « l’anomalia Berlusconi » è un conflitto tra il suo ruolo e i suoi interessi privati. L’opposizione italiana condannano la mancanza di dialogo sociale nelle riforme, votate senza concertazione. Anche l’uso delle « leggi ad personam » che favoriscono interessi degli suoi amici.

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