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Romanzo Italiano Da Foscolo A Svevo

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Par   •  15 Septembre 2014  •  2 267 Mots (10 Pages)  •  839 Vues

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MENSONAGE ROMANTIQUE E VE’RITE’ ROMANESQUE: FOSCOLO E IL ROMANZO EPISTOLARE

Foscolo s’interessa di scoprire cosa distingue il suo romanzo da tutti gli altri prodotti italiani del tempo oppure cosa lo allontani dal resto dell’europa contemporanea.

Foscolo scrive il “Saggio di novelle di Luigi Sancitale” che ha come scopo la sistemazione del romanzo nella costellazione delle forme dei linguaggi letterari.

Al romanzo è data una funzione di mimesi storica ossia di restituzione di un’epoca; il romanzo deve riguardare direttamente la contemporaneità. Per questo motivo Foscolo rifiuta il romanzo storico ed afferma che il romanzo moderno è uno specchio della società che riflette. Anche la lingua porta con sé il segno della contemporaneità.

Foscolo, con la stesura delle “Ultime lettere di Jacopo Ortis” può vantare di aver scritto il primo libro che ha richiamato l’attenzione delle donne e del grande pubblico verso le tematiche politiche.

Una delle parole chiavi dell’opera è sicuramente “passione” poiché il romanzo si fonda sulle oscillazione di un’anima esposta alla storia che è totalmente disarmonica.

Nella “Notizia bibliografica”, Foscolo stesso ci parla delle differenze che intercorrono fra “I dolori del giovane Werter” di Goethe e “La nouvelle Heloise” di Rousseau.

Con Goethe ha in comune la tematica del personaggio sradicato che non si trova in nessuna classe sociale; Lorenzo Alderani interviene spesso soprattutto nella seconda parte dell’opera, a differenza di Goethe che fa parlare solo il protagonista al quale il destinatario non risponde e non scrive mai; Goethe inoltre privilegia le passioni d’amore, nell’”Ortis” invece è inserito anche il tema patriottico che rende ancor più acuto il dolore.

Rispetto all’opera di Rousseau è ripresa l’intensificazione del dolore.

Ne “La nouvelle Heloise” si parla di una giovinetta che s’innamora del suo precettore che viene mandato via, lei si sposa e quando lui torna diventano amici e formano insieme una piccola società. Foscolo scrive una monodia epistolare con esito finale tragico, Rousseau invece, più lettere scritte da diversi corrispondenti e con un finale di passaggio, dal disordine all’ordine.

I PROMESSI SPOSI O IL ROMANZO ETICO

Il paragone obbligato che si crea pensando a Manzoni è con la quantità delle opere prodotte dall’inglese Walter Scott, padre del romanzo storico. La differenza tra la ricchezza creativa di Scott e l’unicità dell’invenzione manzoniana trovava una spiegazione ineccepibile nell’evoluzione disuguale fra Italia e Regno Unito.

Alle spalle di Scott c’era l’Inghilterra, piena di eventi, mentre dietro manzoni la storia di una nazione ancora tutta da formare ed il suo romanzo doveva appunto spingere a questa formazione. Manzoni scrive un solo romanzo perché non indulge al romanzesco come invece Scott, ma è per il romanzo poiché punta sostanzialmente al vero.

A manzoni interessa creare personaggi tipici, non per forza realmente esistiti, ma che sono emblemi del modo di comportarsi dell’epoca.

Il romanzo fa sì che storia ed etica non s’incontrino mai. Questo si può affermare focalizzando l’attenzione sulle tre conversioni che avvengono all’interno dei “Promessi sposi”:

- conversione di Fra Cristoforo: da giovane era molto impavido, si chiamava Ludovico ed aveva problemi a passare su un marciapiedi con un nobile; quest’ultimo uccide un suo servo e Ludovico lo vendica uccidendo il nobile, ma poi, pentito, va a casa del suo servo a scusarsi con la famiglia, poi si reca in convento dove prende i voti con il nome del suo servo.

- - conversione di renzo: lui non sopportava Don Rodrigo poiché aveva impedito il matrimonio con Lucia e lui vorrebbe farsi giustizia da solo, ma vedendolo un fin di vita nel lazzaretto, prova pietà e lo perdona.

- Conversione dell’Innominato:in una notte tumultuosa è attraversato dall’idea del suicidio che poi riesce a scampare.

Notiamo dunque che è come se l’atto criminale sconvolgesse l’equilibrio, il volto del nemico improvvisamente perde qualsiasi identità psicologi e sociale ed induce al cambiamento. Le traiettorie di storia ed etica ad un certo punto s’intrecciano e s’intersecano ma non restano unite.

Chiaramente si nota il parallelismo di etica e storia che può essere esplicitato in un solo romanzo perché il conflitto storia/etica non si potrà mai sanare.

E’ importante ricordare i comportamenti di due personaggi, Fra Cristoforo e don Abbondio; in entrambi i casi, dopo l’ingresso in scena del frate e del curato, segue una lunga analessi, che riporta gli atteggiamenti di ciascuno di essi dentro uno scenario oggettivo..

Il Cristianesimo è rimedio al male a favore della speranza, dunque secondo manzoni si può vivere meglio conducendo una vita da cristiani in quella storia che è solamente guazzabuglio.

VECCHI E GIOVANI: LE DUE MORTI DI PADRON ‘NTONI

Ne “I Malavoglia” di verga è presente il confronto fra vecchi e giovani in particolar modo con lo scontro fra nonno e nipote: padron ‘Ntoni e ‘Ntoni. Per padron ‘ntoni non ci sono soluzioni individuali, ma solo un codice universale dunque lui si affida a convenzioni essenziali. E’ naturale che un personaggi simile utilizzi spesso proverbi, forma linguistica della saggezza che custodisce. Dunque padron ‘ntoni è la figura del “senex”, il vecchio che si confronta con la figura del “puer”, il giovane ‘ntoni, insofferente, stanco di appartenere a un mondo in cui percepisce solo gli stenti innominabili. L’universo in cui il giovane s’identifica ruota intorno a pochi valori, invariabili nel tempo.

Tutta l’unità della famiglia è presente nel piccolo paese di Aci trezza che rappresenta lo scoglio su cui i malavoglia sono gettati dal destino e a cui bisognava restare attaccati come un’ostrica.

‘ntoni nel sistema dei personaggi costituisce l’eccezione. Il senex invoca la fedeltà alla vita senza tempo del villaggio e degli antichi, il puer invece rivendica l’aspirazione al nuovo, lontano dal nido, nello spazio ignoto della città.

Di padron ‘ntoni abbiamo due morti, una lirica e l’altra veritiera. La prima porte avviene nel capitolo X con la seconda tempesta che colpisce la Provvidenza, quando viene preso in pieno dall’albero maestro della barca e vicino al suo letto arde una candela che ci sarà anche durante l’agonia di maruzza la longa. L’eroe si circonda di tutti i nipoti ai quali affida dei compiti

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