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Giuseppe constantini

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Par   •  7 Octobre 2020  •  Cours  •  18 247 Mots (73 Pages)  •  482 Vues

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GIUSEPPE ANTONIO COSTANTINI

È un autore minore del 1700. Gli autori maggiori, o autori scelti, contribuivano all’immagine di cittadino italiano che doveva nascere in quel periodo all’interno dello stato italiano. De Sanctis per esempio era un autore maggiore. Molti autori che hanno scritto tanto sono stati esclusi perché era la critica che decideva se ciò che veniva scritto andava bene.

Il canone letterario veniva scelto in base alle necessità culturali di un determinato gruppo.

La storia letteraria ha una funzione pubblica e ha lo scopo di formare i cittadini italiani. La letteratura da a ciascuno la propria storia.

Costantini è una figura minore, nasce nel 1692 e muore nel 1772; già dal fatto che non abbiamo una data di nascita precisa capiamo che non apparteneva ad una classe elevata. (dopo il Concilio di Trento ogni chiesa doveva registrare le nascite e le morti).

Costantini è un self-made man, si è fatto da solo, e non essendo nobile era costretta a lavorare, era un giurista (avvocato). La sua vita è legata al lavoro e ad un certo punto si trova a scrivere un libro dal successo editoriale fenomenale; questo gli cambia la vita e la storia dell’editoria Veneziana. Egli stipula contratti con editori che prevedevano un guadagno in base alle vendite; vale solo per Venezia perché poi verranno pubblicati anche a Napoli anche se l’autore ne era allo scuro.

Costantini non ha un Curriculum di Studi sacri, ma è uno dei più letti del ‘700. È molto criticato da Ortes, che non lo ha mai letto, per il fatto che non è preciso e non scrive in maniera chiara, motivo per cui oggi non è molto considerato. (Trivialmente—prese qua e la/ a casaccio). Questo autore viene letto principalmente da chi vuole distrarsi, divertirsi ciò si discosta nettamente da chi pensa che la letteratura non sia divertimento.

Nel ‘700 il popolo che sa leggere è disposto a pagare, ciò porta alla nascita del mercato editoriale. Venezia è la capitale dell’editoria in volgare, in italia però in questo periodo si parla poco il volgare, ha più successo il francese, proveniente dall’influenza illuminista proveniente dalla Francia.

“chi credesse..”: tutte queste opere non portano alcuna conoscenza ulteriore al popolo; era immorale spendere tempo e denaro in una letteratura che non ha alcun nuovo sapere da dare all’uomo, serve la conoscenza per vivere meglio.

“non si trattava… verità”: è un parere aristocratico secondo il quale se qualcosa piace a tanti e una stupidaggine.

Il successo della letteratura in Italia parte grazie alla letteratura francese, e nella prima metà del ‘700 si iniziano a scrivere libri di lettere: le lettere non potevano essere tradotte perché non tutto ciò che si accettava in Francia, era accettabile in Italia. Nel ‘700 tutto so scrive sotto forma di lettere, perché esse hanno un testo breve, danno una comunicazione diretta, e c’è un gioco di comunicazione autore-lettore.

17.10.2017

La letteratura vive in continua simbiosi con il mondo editoriale, gli autori danno ai lettori ciò che vogliono. La lettera, il nuovo genere letterario nato per il contatto con la letteratura francese è molto apprezzato perché esprime i concetto illuministi ed è una forma comunicativa libera, un mezzo democratico. La lettera inoltre presuppone risposta. Quasi tutti gli editori la usano come genere letterario da mandare in stampa, ciò veniva chiesto dagli scrittori stessi. Nel 1700 tutto girava a favore della Francia e da la arrivavano tutte le novità: arrivavano libri di lettere, o grandi successi editoriali, che però a causa di motivi ideologici e religiosi non potevano essere tradotti e riprodotti in Italia; una traduzione netta non era possibile, quindi si cercava qualcosa che si avvicinasse il più possibile a quell’opera.

Costantini è l’autore che riesce a rispondere alle esigenze del popolo attraverso la pubblicazione delle “Lettere Critiche”, le quali ebbero un successo travolgente, vennero pubblicate decine di edizioni, venne replicata molto e a seguito del suo successo altre opere furono pubblicate seguendo l’esempio delle lettere critiche. Un esempio ne fu il Chiari, il quale pubblico la sua opera “Lettere Scelte”.

La differenza tra i due è evidente, il Costantini non scriveva bene ma aveva l’intenzione di accrescere la cultura del pubblico, mentre il Chiariin sostanza non scrisse nulla di importante ma lo scrisse bene.

LE LETTERE CRITICHE

L’edizione del 1780 è voluta dall’autore e fu stampata a Venezia. Solo guardando il frontespizio si capisce che non è una stampa curata: per i libri di grande diffusione si usavano le EDIZIONI ECONOMICHE, che erano di bassa qualità, fatte di carta straccia e di formato piccolo, inoltre i caratteri non erano completamente chiari. I frontespizi del ‘700 erano doversi dagli attuali, perché ricoprivano la funzione delle copertine dei libri attuali, avevano più informazioni che ora si trovano all’interno del libro. (SCRITTA GRANDE = SCRITTA IMPORTANTE).

“Con licenza dei superiori e privilegio” ha avuto l’autorizzazione dei Riformatori dello studio di Padova, ovvero una magistratura che controllava la conformità delle pubblicazioni rispetto alle leggi e alle regole religiose.

Nel testo si nota la “s” diversa da come è adesso e si chiama “s alta” e deriva dalla scrittura umanistica corsiva; anche l’uso della punteggiatura risulta differente, oggi ha valore pausativo, ma in realtà nasce con una valenza di carattere sintattico cioè spiega come funzione la sintassi di una parola, per esempio la virgola segna i salti sintattici.

La provvidenza ha dato all’autore la capacità di ragionare. Costantini si inserisce nella nuova tradizione illuministica, capisce che è importante vedere la razionalità della natura e in base a ciò criticare il comportamento irrazionale degli uomini.

-A fine pagina troviamo la parola “per” detta parola di richiamo: per far si che la gente leggesse le pagine nell’esatto ordine si dava a piè di pagine la prima parola della pagina successiva.

-“A2” è l’indicazione del fascicolo, ciò che si trova prima del testo viene numerato con numeri romani, mentre le pagine riguardanti il testo con numeri arabi.

L’autore elaborava delle regole morali e religiose derivanti dall’osservazione razionale della natura e osservando il comportamento degli uomini critica questo atteggiamento. Egli unisce tutto ciò che era contrario alla ragione; la ragione era un concetto molto usato al tempo per definire cosa è il bene e il progresso della cultura francese, e lo cerca attraverso

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