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Il Risorgimento (synthèse en espagnol)

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Par   •  14 Novembre 2012  •  1 647 Mots (7 Pages)  •  852 Vues

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Il Risorgimento

Introduzione

Il presente documento è una scheda dal manuale “Géopolitique de l’Italie” (“Geopolitica dell’Italia”) pubblicato nel 1996 e scritto da Bruno Teissier, un diplomato in scienze politiche ed attualmente professore di geopolitica all’Università di Nimes. Questa scheda è di tipo storico e l’autore tratta il Risorgimento Italiano ma in quanto Risorgimento politico e territoriale giacché il Risorgimento Letterario si potrebbe dire che comincia con Vittorio Alfieri chi fu un conte piemontese, drammaturgo, poeta e scrittore italiano del Seicento. Il Risorgimento Italiano al quale l’autore fa referenza é un periodo della storia italiana che richiama 3 idee principali: l’unità politica del paese, la sua rinascita come potenza europea e la sua modernizzazione - come la costruzione di ferrovie, la libertà di stampa e la formazione di una guardia civica nel Granducato di Toscana e nuove riforme dell’ordinamento giudiziario nel Regno di Sardegna. Anche se non c’è una data precisa per riferirsi all’inizio ed alla fine del Risorgimento Italiano, si potrebbe dire che è cominciato nel 1815 con il Proclama di Rimini nel quale Gioacchino Murat, generale francese e nominato Re di Napoli nel 1808, emana al paese a sollevarsi tutti uniti come una sola nazione contro l’Impero Austriaco. Il Risorgimento Italiano ebbe fine nel 1870 con la scomunica del Papa Pio IX ma non fu fino il 1919 che dall’Impero Austro Ungarico, l’Italia avrebbe presso possessione di Trentino, Alto Adige e Trieste.

Il presente commento è di tipo tematico ed in seguito affronteremmo in dettaglio nella prima parte il contesto culturale del Risorgimento Italiano, in avanti Bonaparte in Italia ed in fine le tre guerre d’indipendenza.

Il Contesto Culturale

Il Risorgimento affonda le sue radici principalmente su 3 movimenti culturali.

Il primo fu quello del Illuminismo, che oltre ad essere stato un movimento culturale, fu anche un movimento filosofico che si è sviluppato in Europa alla fine del ‘700. Questo movimento criticava la ragione giacché voleva “liberare” al uomo dalla paura e dalle superstizioni principalmente da quelle introdotte dalla chiesa. Per gli illuministi, non avvicinarsi alla critica della ragione era un simbolo di pigrizia poiché pur essendo l’uomo nato libero, avere qualcuno che pensasi per noi come un libro o un direttore spirituale risultava molto comodo per gli esseri umani. In particolare, gli illuministi francesi avevano le loro radici nel illuminismo inglese fortemente fondato nella conoscenza scientifica, e da dove possiamo ricordare a uno dei suoi protagonisti: Isaac Newton, matematico, fisico, astronomo, teologo, filosofo naturale ed alchimista del ‘600.

In Italia l’illuminismo ebbe il suo apogeo particolarmente a Napoli (Regno di Napoli all’epoca) ed a Milano. A Napoli si può apprezzare il “Real Albergo dei Poveri”, edificio pubblico ed uno dei frutti più importanti dell’illuminismo in Italia. A Milano invece, il trattato giuridico “Dei Delitti e delle Pene” scritto nel 1763 da Cesare Beccaria (giurista, filosofo, economista e letterario italiano) fecce che nel 1786 la tortura e la pena di morte fossero abolite dal Granduca di Toscana Pietro Leopoldo.

Il secondo movimento che influenzò fortemente il Risorgimento fu il Romanticismo; movimento artistico, musicale, culturale e letterario iniziato in Germania ma diffuso in Europa nel ‘700. Questo movimento rappresentava i sentimenti che si potevano trasmettere attraverso le arti, la musica ed anche la letteratura. In Italia questo movimento cominciò nel 1816 con lo scritto che poi diventerebbe il manifesto del Romanticismo letterario italiano: “La Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo”, scritto da Giovanni Berchet, poeta, scrittore e letterario italiano.

Il terzo movimento importante durante l’epoca del Risorgimento fu il Liberalismo. Il Liberalismo fu un movimento politico dal quale il padre fondatore è il filosofo inglese John Locke che nel 1690 pubblicò “Due trattati sul governo”. In Europa questo movimento prese forza tra la borghesia del ‘700 che combatteva le monarchie assolute e che si opponeva all’intervento dello Stato con la finalità di salvaguardare la libertà dell’uomo. Libertà intessa come la facoltà dell’individuo di vivere, di muoversi e di agire in modo autonomo secondo la propria volontà e la propria natura senza essere sottoposto a limitazioni e costrizioni ma dentro dei limiti stabiliti dalla legge; limiti detti “di natura” giacché statuiscono una convivenza pacifica dentro della società. Questa libertà comprendeva anche la capacità creativa dell’individuo di creare ed inventare. Il liberalismo è considerato la base di quello che oggi chiamiamo democrazia.

Bonaparte in Italia

Napoleone Bonaparte fu un politico e militare francese divenuto famoso principalmente per essere stato il generale basilare della Francia Rivoluzionaria ma anche per la creazione nel 1804 del “Codice Napoleonico”; codice dove fu per la prima volta raccolta con chiarezza e semplicità la tradizione giuridica francese dell’epoca.

Napoleone entra in Italia nel 1796 ed una volta vinta la battaglia contro i Piemontesi e contro gli Austriaci, decide di conquistare la Lombardia. In novembre dello stesso anno proclama la Repubblica Traspadana (Lombarda). L’anno seguente proclamerebbe la Repubblica Cispadana (Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia) ed è in quel momento che decise di prendere il tricolore come bandiera,

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