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L'equilibrio sul mercato: italien

Étude de cas : L'equilibrio sul mercato: italien. Recherche parmi 298 000+ dissertations

Par   •  22 Mai 2013  •  Étude de cas  •  351 Mots (2 Pages)  •  625 Vues

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Ti do dei concetti chiave che ho studiato all'università poco tempo fa: dunque i neoclassici vedevano il mercato del lavoro di PIENA OCCUPAZIONE (il lavoro bastava e avanzava per tutti ed erano i lavoratori a decidere se lavorare o non lavorare), la DISOCCUPAZIONE era VOLONTARIA quindi. L'EQUILIBRIO SUL MERCATO era dato da un unico tasso di interesse capace di far aggiustare la domanda e l'offerta dei beni. La pubblica amministrazione serviva solo a portare dei beni sul mercato, e non fare manovre economiche, visto che il mercato (come ho detto sulla frase precedente) si aggiusta da solo . La moneta è neutra, ossia se la pubblica amministrazione aumentasse l'offerta di quantità di moneta , la situazione per i consumatori rimarrebbe la stessa perchè aumentando l'offerta aumentano anche i prezzi (salari pro-ciclici). Spero che mi hai capita!

Nella teoria neoclassica l’impresa svolge il compito di produrre.

Produrre significa trasformare merci o servizi (input) in altri merci o servizi (output).

Nel modello introduttivo alla teoria dell’impresa neoclassica si ipotizza che:

-Il proprietario dell’impresa è anche il manager dell’impresa

-l’obiettivo dell’impresa è massimizzare i profitti (differenza tra ricavi e costi)

-i benefici e gli oneri (sia sociali che privati) dell’impresa sono completamente espressi dai ricavi e dai costi.

La teoria dell’impresa neoclassica, quindi, studia le scelte che l’impresa opera avendo

l’obiettivo di massimizzare i profitti, sotto i vincoli imposti:

-dall’insieme delle tecniche accessibili all’impresa;

-dalla struttura di mercato in cui opera l’impresa.

MARSHALL si occupò del breve e lungo periodo.

Nel breve periodo la capacità di impianto di un’impresa, cioè la quantità massima di output

ottenibile in un determinato periodo di tempo, è fissa.

Nel lungo periodo, invece, l’imprenditore è in grado di modificare la capacità dell’impianto.

La distinzione tra breve e lungo periodo può essere operata anche ricorrendo al

concetto di fattore (input) variabile e fattore (input) fisso.

Un fattore è variabile se il suo utilizzo varia al variare della quantità prodotta.

Un fattore è fisso se il suo utilizzo non varia al variare della quantità prodotta.

Nel lungo periodo tutti i fattori sono variabili.

Nel breve periodo almeno un fattore è fisso.

Nella teoria neoclassica dell’impresa esiste un forte legame logico tra funzione di produzione, costi dell’impresa e l’obiettivo della massimizzazione del profitto.

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