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Le dix-neuvième siècle

Analyse sectorielle : Le dix-neuvième siècle. Recherche parmi 298 000+ dissertations

Par   •  11 Mai 2015  •  Analyse sectorielle  •  1 974 Mots (8 Pages)  •  628 Vues

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Il XIX è un secolo molto complesso per la nazione francese, sia dal punto di vista letterario sia da quello politico-sociale. Infatti, come lo si è fatto per altri periodi storici, non è possibile riassumere l'ottocento francese in una sola formula, come il "secolo classico", l' "età dei lumi" o il "secolo del Rinascimento". Ed è proprio questa ricchezza e diversità che affascina. Volendo essere schematici, è possibile dividere il periodo in questione in tre principali correnti artistico-letterarie: il Romanticismo, che domina le arti dalla Restaurazione alla Monarchia liberale; il Realismo, dalla Seconda Repubblica all'Impero; infine il Simbolismo che prende piede negli ultimi trent'anni del secolo. Solo il Romanticismo e il Simbolismo sono due movimenti quasi esclusivamente poetici mentre il Realismo da i suoi migliori risultati nella narrativa.

Alphonse de Lamartine

Proprio una raccolta di poesie di Lamartine, le Méditations Poétiques apparsa nel 1820, inaugura la stagione romantica francese. Anche il suo autore ha vissuto in effetti una vita lunga e piena di eventi nel pieno rispetto del cliché romantico. Nato nel 1790 a Milly da una famiglia di ricchi possidenti agricoli, Alphonse trascorre gli anni della sua giovinezza oziando in campagna dove si dedica alla lettura di poesie cristiane. Alla caduta dell'Impero, dopo essere entrato tra le guardie del corpo di Luigi XVIII, si ferma a Parigi conducendo la vita del libertino, indebitandosi pesantemente.

Un viaggio a Napoli gli accende la scintilla amorosa per merito delle grazie di una giovane napoletana, trasfigurata poi nel poema Graziella (1849). Ma sarà il soggiorno in un centro termale nel 1816 a cambiargli la vita: qui infatti s'innamora della giovane Julie Charles che purtroppo morirà l'anno successivo. Il dolore di questa perdita ispirerà a Lamartine la composizione delle Méditations, opera che gli darà fama nazionale. Degli anni '20 appaiono altre raccolte: Nouvelles Méditations (1823), La Mort de Socrate (1823), Harmonies Poétiques et Religieuses (1830).

Intanto da aristocratico conservatore, Alphonse passa a posizioni più liberali. Poi un viaggio in Terrasanta, compiuto con moglie e figlia (nel frattempo di era sposato con un'inglese), ne rafforza la fede. Al ritorno un altro enorme dolore, la perdita della figlia Julia, lo colpisce duramente. Cerca così di affogare le delusioni in una intensa attività politica: eletto deputato prima a Bergues, poi a Macon, Lamartine sarà addirittura alla guida del Governo Provvisorio sorto in seguito ai moti del 1848. Purtroppo però la sua candidatura alla presidenza della Repubblica non otterrà i voti sperati che andranno in massa al nipote del Bonaparte.

Gli ultimi anni di vita del poeta sono resi più amari e faticosi dalle necessità economiche alle quali fu costretto dall'eccessiva prodigalità.

Dopo aver trascorso due anni paralizzato, Lamartine morirà quasi ottantenne nel 1869.

Dicevo che sono proprio le Méditations a portare notorietà a Lamartine, la cui pubblicazione costituì una vera e propria rivoluzione poetica. I 24 poemetti di cui si compone la raccolta rappresentano il risultato più alto di quella corrente elegiaica che ebbe inizio più di un secolo prima. Tuttavia nel lavoro di Lamartine si possono trovare temi e sentimenti nuovi che andavano di moda in quel periodo grazie a Byron, Goethe e Chateaubriand. Si trattava di una poesia dolorosa, passionale e intima, dettata proprio dalla perdita dell'amore nella persona della povera Julie. Il sentimento principale che ispirò la composizione delle Méditations è proprio quello del dolore che spinge il poeta più in là, ad interrogarsi sul destino dell'uomo, sul suo rapporto con Dio e a cercare ristoro nella pace di luoghi cari, ovvero la campagna intorno a Milly.

Di questa raccolta, propongo qui il primo componimento intitolato L'isolement (l'isolamento). Il poeta, infatti, dopo l'improvvisa scomparsa dell'amata, si ritirò a Milly in una "completa solitudine e in un isolamento totale". In questo componimento, il poeta si siede, stanco e affranto, a contemplare il paesaggio circostante alla ricerca di un poco di conforto. Tuttavia scopre dolorosamente di non provare più niente, lui già morto e immobile di fronte a tutto quel movimento vitale. Verso la fine, però, si sposta dalla descrizione realistica ad un piano spirituale, alla ricerca della "vera" realtà che potrà finalmente donargli la pace che tanto anela (il rapporto con Dio). Nell'ultima quartina il suo sguardo torna di nuovo sul paesaggio nel quale spera di diventare come una foglia secca trasportata dal vento.

L'Isolement

Souvent sur la montagne, à l'ombre du vieux chêne,

Au coucher du soleil, tristement je m'assieds;

Je promène au hasard mes regards sur la plaine,

Dont le tableau changeant se déroule à mes pieds.

Ici gronde le fleuve aux vagues écumantes,

Il serpente, et s'enfonce en un lointain obscur;

Là le lac immobile étend ses eaux dormantes

Où l'étoile du soir se lève dans l'azur.

Au sommet de ces monts couronnés de bois sombres,

Le crépuscule encor jette un dernier rayon,

Et le char vaporeux de la reine des ombres

Monte, et blanchit déjà les bords de l'horizon.

Cependant, s'élançant de la flèche gothique,

Un son religieux se répand dans les airs,

Le voyageur s'arrête, et la cloche rustique

Aux derniers bruits du jour mêle de saints concerts.

Mais à ces doux tableaux mon âme indifférente

N'éprouve devant eux ni charme, ni transports,

Je contemple la terre, ainsi qu'une ombre errante :

Le soleil des vivants n'échauffe plus les morts.

De colline en colline en vain

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