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Le confessioni

Fiche de lecture : Le confessioni. Recherche parmi 298 000+ dissertations

Par   •  20 Février 2019  •  Fiche de lecture  •  1 638 Mots (7 Pages)  •  351 Vues

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1. CAMMINARE A PIEDI

ha grande desiderio di andare a Parigi

Colonnello svizzero al servizio della Francia cerca cadetto accanto a suo nipote militare e Rousseau fa al caso suo

15 giorni di viaggio, molto felici in cui fantastica molto su quanto bella sia la vita dove si sta recando

è allettato persino dall’idea di diventare un militare: ha nozioni di geometria e fortificazioni, un zio ingegnere; l’unica pecca è la vista ma conosceva qualcuno con il suo stesso problema e pensa non possa essere quindi un impedimento

all’ingresso di Parigi smentisce la sua idea: vede piccole vie sporche e maleodoranti, abitate da strana gente, tanta povertà, case nere. Dopo aver visto Torino, si aspetta da questa città molto di più. Non riesce a cambiare idea persino quando vede le sue meraviglie, tanto da provare sempre ripugnanza e ricercare un motivo per tenersene lontano.

spesso un’immaginazione troppo fervida delude

2.SCRITTURA E VIAGGIO

rimpiange di non aver mai scritto diari durante i suoi viaggi, eppure ha sempre tanto riflettuto: tutto ciò grazie alle passeggiate, solo camminando riesce a pensare così bene. imprime tutto nel suo cuore

spiega che non ha mai scritto prima perché poco gli importava delle pubblicazioni e dei lettori, scrivendo si sarebbe sicuramente perso qualche particolare importante e non ne aveva intenzione. Non avrebbe potuto  concentrare tutta quella bellezza e tutti quei sentimenti pochi volumi, pensavo solo a rifocillarsi per ripartire più carico e desideroso di prima

Non ha mai sentito tutto questo come nel viaggio di ritorno da Parigi. si è liberato del colonnello e di suo nipote e procede lento, perdendosi più di una volta, verso Lione, dove non sarebbe mai voluto arrivare poiché ciò gli sarebbe significato ripiombare sulla terra

Un giorno troppo stremato e perso del tutto decide di entrare in casa di un contadino, pensando fosse ospitale, gli offre ben poco; poco dopo, capendo il suo stato e il suo animo da viaggiatore, gli offre molto di più. a fine pasto intende pagare ma il vecchio non accetta il denaro e gli spiega che sarebbe stato rovinato se si fosse sospettato che lui non fosse povero

Cosi Rousseau inizia a nutrire odio verso le vessazioni patite dal popolo e verso i suoi oppressori.

3.FOREZ, LIONE

Durante il viaggio per Lione, intende andare a visitare le rive del lignon, fiume francese che scorre in Loira e che ha la sua sorgente a Forez.  è un luogo che ha particolarmente a cuore poiché ricorrente in un romanzo letto frequentemente con il padre. Così chiede la strada per il paese a un’ostessa che gli racconta essere un posto per operai. non ha più intenzione di andarci e prosegue per Lione.

arrivato a Lione va a trovare la signorina di Chatelet, vecchia conoscenza poiché amica della signora di Warens. La signorina non sa se la sua amica si trovi in Piemonte, poiché essendo passata prima da lei a Lione, aveva notato la sua incertezza sul fermarsi o meno in Savoia. E quindi la soluzione migliore proposta dalla signorina a Rousseau è di fermarsi da lei ad aspettare la sua Maître. Con questo proposito, gli dice che le avrebbe scritto, ma una risposta urge visto che egli non ha a disposizione tanto denaro da soggiornare a lungo. In realtà, la signorina lo tratta come un pari quindi la sua preoccupazione svanisce.

Nello stesso periodo ma senza ricordarsi con precisione quando, R. ha compito un altro viaggio a Lione e ne ricorda un aneddoto. Seduto in piazza Bellecour a riflettere (sulla sua complicata situazione economica) dopo una molto esigua cena, gli si avvicina probabilmente un operaio setaiolo. Dopo una quasi breve conversazione, l’uomo gli propone di divertirsi insieme senza specificare che tipo di divertimento. Ma R. si spaventa e fugge in fretta, persino oltrepassando il suo albergo in rue Saint-Dominique, verso il Rodano. Si ferma oltre il ponte di legno. è schiavo dello stesso vizio.

(“Il primo passo verso il vizio è mettere del mistero in azioni innocenti”- aforisma)

4.AVVENTURA

Autunno 1731. Nello stesso viaggio vive un’avventura addirittura peggiore.

Lascia il suo albergo poiché non può permettersi i pasti (25 soldi) e di conseguenza non può avere diritto a una stanza. Così opta per mangiare alla taverna (per 5/6 soldi). In una bella serata decide di dormire su una panchina in piazza. ma gli si avvicina un abate che gli fa raccontare la sua storia e commosso lo conduce a casa sua per dividere il suo letto con lui. Ma R. nota che il suo ospite (abate) ha le stesse tendenze dell’ebreo dell’ospizio (allusione all’episodio con un omosessuale all’ospizio di Torino, libro III), senza manifestarsi con insistenza, ma piuttosto pacatamente. R. riesce a placarlo, a dissuaderlo dalle sue intenzioni; così l’abate amareggiato gli racconta grandi cose per poi addormentarsi entrambi profondamente e tranquilli. Il giorno dopo l’abate si sveglia deluso ma per non dare a vedere il suo stato d’animo chiede alla figlia dell’ostessa di portare la colazione ma lei si rifiuta. Entrambi vanno in cucina dove ritrovano la ragazza con sua sorella e la loro madre. le tre donne si rilevano pazze: fanno di tutto per allontanare gli uomini dalla cucina e così essi decidono di lasciare la casa. Comunque molto affamati, si salutano sollevati.

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