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La Mandragola

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Par   •  2 Avril 2014  •  2 438 Mots (10 Pages)  •  716 Vues

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LA MANDRAGOLA

Niccolò Machiavelli

INTRODUZIONE

Nei primi anni del Cinquecento, dopo secoli in cui il teatro era stato emarginato, inizia una produzione teatrale in lingua volgare il cui scopo era quello di far divertire il pubblico delle corti.

È in questo contesto che Niccolò Machiavelli scrive La Mandragola considerato il testo teatrale più famoso del Rinascimento italiano e il documento più straordinario dello spirito comico dell’epoca. Essa illustra perfettamente la visione che Machiavelli ha della società e dei rapporti umani.

Composta probabilmente nel 1518 e rappresentata in occasione del matrimonio di Lorenzo de’ Medici con Maddalena de la Tour d’Auvergne, la commedia ottenne subito un grandissimo successo.

L’opera è suddivisa in cinque atti in prosa e comprende un prologo e cinque canzoni in rima, una che precede il prologo e le altre quattro alla fine di ogni atto.

La vicenda si sviluppa intorno ai temi della beffa e dell’amore, caratteristica comune della commedia rinascimentale e di Boccaccio in particolare da cui trae la materia narrata, l’articolazione e la psicologia dei personaggi. Più precisamente si può trovare un’analogia con una novella del Decameron che ha per protagonisti Ricciardo Minutolo e Catella. Questa novella racconta infatti di un giovane innamorato di una donna sposata che un inganno riesce a giacere con lei e farla acconsentire spontaneamente ai suoi desideri.

L’opera prende il nome da una pianta, la mandragola appunto, alla quale si attribuiscono proprietà afrodisiache e fecondative.

Ancora oggi La Mandragola suscita l’interesse e l’entusiasmo di lettori e spettatori per il suo divertente espressionismo linguistico e per la sua qualità drammaturgica.

TRAMA

La vicenda si svolge a Firenze. Callimaco Guadagni, giovane nobile che in seguito alla morte dei genitori si era trasferito a Parigi dove vive da vent'anni, fa ritorno a Firenze per conoscere la bella Lucrezia, desiderio scaturitogli in seguito a una discussione avvenuta con Camillo Calfucci. L’oggetto della disputa era se fossero più belle le donne francesi o quelle italiane e Camillo aveva descritto la cugina Lucrezia come la donna più bella fra tutte.

Lucrezia era sposata con messer Nicia Calfucci che nonostante fosse un dottore era considerato "el più semplice e el più sciocco omo di Firenze". Egli desiderava ardentemente dei figli e poichè non riuscivano ad averne sarebbe stato disposto a fare qualsiasi cosa.

Callimaco alla vista di Lucrezia se ne innamora e chiede aiuto a Ligurio, che con Nicia "tiene una certa dimestichezza" in cambio di denaro, per mettere in scena un inganno che renderà possibile l’amore fra i due.

Organizzato un incontro con messer Nicia, Callimaco si finge un medico e racconta all'uomo di conoscere un rimedio contro la sterilità, rimedio senza il quale persino la regina di Francia sarebbe stata sterile.

Il suddetto rimedio è un pozione di mandragola la cui controindicazione è però la morte del primo uomo con cui la donna giacerà. Per evitare di morire messere Nicia dovrebbe accettare di far giacere la moglie con un altro uomo.

Nicia, impressionato dal giovane e dal suo latino e talmente desideroso di avere dei figli che potrebbe anche credere che gli asini volino, accetta la soluzione propostagli da Callimaco.

Qui entrano in gioco frate Timoteo e la madre di Lucrezia Sostrata, il cui compito sarà persuadere la giovane ragazza. Per fare questo Timoteo la convince che l’adulterio in questo caso non sarà visto come un peccato perché "la volontà è quella che pecca, non el corpo" e in più facendolo lei non provocherà dispiacere in suo marito, anzi gli darà una grande gioia.

Nel frattempo Callimaco trovatosi solo sta aspettando notizie e ora che è vicino al raggiungimento del suo scopo prova un certo timore, si sente infatti come “una nave vessata da due diversi venti, che tanto più teme quanto ella è più presso al porto”.

Tutto è pronto per mettere in atto il piano. Lucrezia prende la pozione mentre Timoteo, Ligurio, il fedele servo di Callimaco Siro e messer Nicia si travestono per rapire l’uomo adatto per giacere con la giovane, che sarà Callimaco ben camuffato per non essere riconosciuto.

Il giovane viene colpito e portato a casa di Nicia dove verrà messo a letto con Lucrezia la quale, dopo che Callimaco le rivela la verità, accetta di diventare sua amante.

Callimaco riprende quindi le sembianze di medico e messer Nicia, eternamente riconoscente verso il giovane per aver reso possibile l’avverarsi del suo più grande desiderio, gli propone di abitare nella sua casa, permettendo quindi inconsapevolmente di beneficiare dell’amore di Lucrezia.

La vicenda termina con tutti riuniti, ognuno felice per aver ottenuto quello che desiderava.

ANALISI DEI PERSONAGGI

Nel testo non troviamo alcuna descrizione fisica dei personaggi, se non che Lucrezia è molto bella e che Nicia non è molto giovane, ma nemmeno vecchio . Possiamo invece delineare molto bene il profilo psicologico che emerge dai loro dialoghi . Ogni loro caratteristica è studiata in modo accuratamente particolareggiato, le battute e i loro comportamenti sono tutti studiati alla perfezione. Anche i nomi non sono scelti a caso, infatti Machiavelli abbina un nome di derivazione greca (che come vedremo spesso ha un significato ben preciso in relazione col personaggio) a un cognome toscano, sottolineando così un’unione della classicità con la modernità.

CALLIMACO “UNO AMANTE MESCHINO”

È preda del suo desiderio e della sua passione per Lucrezia ma questo non lo distrae dal suo scopo e dimostra sempre un profondo coraggio, intraprendenza e intelligenza con la quale analizza ogni singola difficoltà della vicenda. Riesce a sfruttare gli aiuti dalla fortuna volgendo tutta la situazione a suo unico beneficio. “A’ segni ed a’ vestigi l’onor di gentilezza e pregio porta”. Tuttavia ha costantemente bisogno dell’aiuto di Ligurio per ottenere ciò che vuole, forse perché da solo si farebbe troppo coinvolgere dai sentimenti, poiché è un uomo pieno di passione. Il nome Callimaco deriva dal greco e significa “glorioso combattente”, egli è infatti disposto a tutto pur di conquistare l’amata Lucrezia.

LIGURIO “UN PARASSITO DI MALIZIA EL CUCCO”

È lo stratega, colui senza il quale Callimaco non

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