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L'imperialismo

Fiche : L'imperialismo. Recherche parmi 298 000+ dissertations

Par   •  28 Mai 2013  •  Fiche  •  568 Mots (3 Pages)  •  437 Vues

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L'imperialismo, che si sviluppò intorno al 1870-1914, fu la corsa alla colonizzazione guidata dai governi in accanita competizione tra loro, che ebbe come obiettivo l'estensione dei confini nazionali imponendo l'egemonia su altri Paesi per sfruttarli dal punto di vista economico; assumendone il controllo delle fonti energetiche e l'esportazione soprattutto di capitali.

Il termine “imperialismo” venne coniato in Francia negli anni Cinquanta dell'Ottocento in relazione alle mire espansionistiche di Napoleone III; in seguito si diffuse in Inghilterra negli anni Settanta per definire il programma di espansione coloniale del governo britannico. Infine il termine si usò per indicare la politica di conquista territoriale delle potenze europee, degli Stati Uniti e del Giappone. In pochi anni circa un quarto della superficie terreste del globo venne spartito fra pochi Stati a sostegno dello sviluppo industriale della madre patria, soprattutto dopo la “grande depressione” di fine Ottocento che attraversò il Vecchio Continente. Gli Stati decisero di passare da un “capitalismo concorrenziale” a un “capitalismo organizzato” impegnandosi a sostenere l'economia nazionale con il protezionismo, l'introduzione di alte tariffe doganali al fine di proteggere la produzione interna dalla concorrenza estera, le commesse statali, l'agevolazione finanziaria alla grande industria nazionale e specialmente con la politica imperialista. Le colonie, infatti, diventarono nuove aree di sbocco commerciale a favore della produzione nazionale, penalizzate dalle varie “guerre doganali” scoppiate con il diffondersi del protezionismo.

Il fenomeno dell'imperialismo non fu scaturito solo da motivazione economiche ma anche da numerose cause di tipo politico e ideologico. L'unificazione tedesca, a seguito della vittoria della Germania sulla Francia nel 1870 aveva radicalmente cambiato i rapporti in Europa. La Francia infatti era sempre mossa da uno spirito di rivincita (la revanche) dopo la sconfitta del 1870 e le altre potenze decisero di isolarla con diversi accordi internazionali, il principale dei quali fu il Trattato della Triplice Alleanza fra Germania, Austria e Italia (1882). La Germania era diventato il perno dell'equilibrio. Bismarck, cancelliere tedesco, per risolvere la questione nei Balcani, che provocò numerose tensioni fra Austria e Russia, convocò il Congresso di Berlino dove sancì l'indipendenza di Serbia, Romania e Bulgaria. Nel 1884-1885 convocò la Conferenza di Berlino che sancì il principio dell'occupazione di fatto come criterio di possesso, alimentando ulteriormente la competizione coloniale.

L'imperialismo comportò numerose cause di tipo economico, politico e culturale ai Paesi colonizzati.

Dal punto di vista economico, l'esperienza coloniale ebbe effetti positivi sui paesi che ne furono investiti, portando ad un miglioramento dell'apparato produttivo, grazie all'inserimento delle nuove tecnologie europee. Furono create economie orientate essenzialmente all'esportazione, alle monocolture e allo sfruttamento della popolazione locale, ma in molti casi la colonia non era pronta a produrre in grandi quantità ed era orientata verso un mercato interno.

Gli equilibri delle tribù e dei villaggi vennero alterati insieme ai sistemi di vita, ai riti e ai valori che entrarono

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