AUERBACH-MIMESIS, Hôtel de la mole

DE VITA CAESARUM LIBER PRIMUS

DIVUS IULIUS

1. Annum agens sextum decimum patrem amisit; sequentibusque consulibus flamen Dialis destinatus dimissa Cossutia, quae familia equestri sed admodum dives praetextato desponsata fuerat, Corneliam Cinnae quater consulis filiam duxit uxorem, ex qua illi mox Iulia nata est; neque ut repudiaret compelli a dictatore Sulla ullo modo potuit. 2 Quare et sacerdotio et uxoris dote et gentilicis hereditatibus multatus diversarum partium habebatur, ut etiam discedere e medio et quamquam morbo quartanae adgravante prope per singulas noctes commutare latebras cogeretur seque ab inquisitoribus pecunia redimeret, donec per virgines Vestales perque Mamercum Aemilium et Aurelium Cottam propinquos et adfines suos veniam impetravit. 3 Satis constat Sullam, cum deprecantibus amicissimis et ornatissimis viris aliquamdiu denegasset atque illi pertinaciter contenderent, expugnatum tandem proclamasse sive divinitus sive aliqua coniectura: vincerent ac sibi haberent, dum modo scirent eum, quem incolumem tanto opere cuperent, quandoque optimatium partibus, quas secum simul defendissent, exitio futurum; nam Caesari multos Marios inesse.

LE VITE DEI CESARI. LIBRO PRIMO.

IL DIVINO GIULIO

1.1 Perse il padre prima di compiere sedici anni; da sacerdote di Giove designato, allontanata Cossuzia, donna di famiglia equestre ma assai ricca che gli era stata promessa quando ancora doveva vestire la toga da adulto, prese in moglie Cornelia, figlia del Cinna che era stato quattro volte console, dalla quale subito gli nacque Giulia; e a Silla, allora dittatore, non riuscì in alcun modo di costringerlo a ripudiarla. 2 Perciò, privato com’era della carica sacerdotale, della dote della moglie e delle eredità di famiglia, era ritenuto aderire alla fazione avversa, tanto da essere costretto ad allontanarsi dalla ribalta e, nonostante l’aggravarsi di una febbre quartana, a cambiare nascondiglio quasi notte per notte e ad acquistare la propria incolumità dalle spie in cambio di denaro, finchè non ottenne il perdono mediante le vergini Vestali e i suoi parenti, di sangue e acquisiti, Mamerco Emilio e Aurelio Cotta. 3 È assodato che Silla, dopo aver a lungo detto di no alle preghiere insistenti di quegli uomini tanto suoi amici e tanto influenti, dal momento che loro si battevano con ostinazione, dopo aver ceduto, esclamò, alla fine, fosse per una ispirazione divina o per una qualche intuizione, che potevano averla vinta e tenerselo, a patto che sapessero che colui che con tanti sforzi desideravano restasse incolume sarebbe stato, un giorno o l’altro, la rovina del partito ottimate, che loro avevano difeso assieme a lui; in Cesare, infatti, vi erano molti Marii.

patrem amisit: principale

annum agens…decimum: part. congiunto (= prop. temporale)

sequentibusque consulibus: abl. ass. (= prop. temporale)

flamen…duxit uxorem: coordinata alla principale

dimissa Cossutia: abl. assoluto (= prop. temporale)

quae…desponsata fuerat: relativa

ex qua…nata est: relativa

neque…compelli potuit: coord. alla princ.

ut repudiaret: completiva volitiva

Quare…habebatur: principale

Et sacerdotio…multatus: part. congiunto: (= prop. causale)

ut…cogeretur: consecutiva

discedere et…commutare: infinitive

quamquam…adgravante: abl. ass. (= prop. concessiva)

seque redimeret: consecutiva, coord. alla consec. prec.

donec…impetravit: temporale

Satis constat: principale

Sullam…proclamasse: infinitiva, soggettiva

cum denegasset: cum narrat. (= prop. temporale)

atque contenderent: cum narrat. (= prop. causale)

deprecantibus…viris: abl. ass.  (= prop. concessiva)

expugnatum: (= prop. temporale)  

vincerent: princ. (in oratio obliqua)

ac sibi haberent: coord. alla princ.

dum modo scirent: limitativa

quandoque…eum exitium futurum: infinitiva, oggettiva

quem…cuperent: relativa

quas…defendissent: relativa

nam inesse: coord. alla princ.  

divus: allotropo di deus (deiuos), la cui declinazione regolare doveva essere deus, diui, diuo, deum, diue, diuo(d); di, deum (<*diuom), dis, diuos. Ma a partire dal nominativo deus si è formata una declinazione normalizzata, autonoma rispetto a quella di diuos, che in età augustea è stato confinato alla lingua poetica e limitato a designare personaggi divinizzati come il diuus Augustus. Cf. Propedeutica p. 161.

sextum decimum: secondo la cronologia di Svetonio, che colloca la nascita di Cesare nel 100 a.C., siamo nell’85-84.

sequentibusque consulibus: anzichè la più classica datazione mediante i nomi propri della coppia consolare in carica, troviamo qui consul con senso affine a quello di annus, utilizzo che si diffonderà sempre di più nel corso dell’età imperiale.

desponsata fuerat: dal momento che al flamen Dialis era fatto divieto di contrarre matrimonio, si può intendere denponsata nel senso di fidanzata oppure, alternativamente, ritenere che il matrimonio e il divorzio fossero entrambi avvenuti prima della designazione; troviamo qui il participio perfetto in unione al piuccheperfetto di sum, secondo la tendenza sempre maggiore nel corso del tempo a considerarlo attributo e, di conseguenza, a creare forme perifrastiche di piuccheperfetto.

sacerdotio et uxoris dote et gentilicis hereditatibus: ablativi di privazione. Il senso dell’ultimo sostantivo è quello di ‘proprietà di famiglia’. La spia che Cesare dovette corrompere era Cornelio Fagita. L’immagine, fotemente patetica, di un Cesare costantemente braccato, mira a presentarlo come eroico campione del partito popolare. Gli anni in questione sono quelli dell’82-81 a.C.

quamquam morbo quartanae adgravante: questo ablativo assoluto (il costrutto è prediletto da Svetonio, che ne sfrutta e ne amplia le potenzialità espressive, per ragioni di economia narrativa) è arricchito dall’inconsueta aggiunta di quamquam, che rende esplicito il suo valore concessivo.

sive divinitus sive aliqua coniectura: si noti la variatio avverbio/ablativo per esprimere il compl. di causa. È il primo degli ‘indizi’ rivelatori del carattere di Cesare disseminati lungo la biografia a beneficio del lettore.  

habebatur: l’imperfetto si spiega in quanto narrativo oppure in ragione dello scambio col perfetto frequente a partire dall’età imperiale.

multos Marios: ulteriore elemento, sapientemente collocato da Svetonio, a differenza di altre fonti, in chiusa di paragrafo, a favore dell’immediata associazione svetoniana tra Cesare e la factio popularis.  

sibi haberent: risponde, in oratio obliqua, ad un congiuntivo indipendente concessivo. Il sintagma con il dativo conferisce una sfumatura di immediatezza e di stizza, oltre a dtenere il valore giuridico di ‘avere la piena disponibilità di una proprietà’.

expugnatum: utilizzo metaforico, raro in Svetonio, del verbo; il ricorso al lessico militare suggerisce la crudezza dei rapporti di forza instauratisi dopo la vittoria di Silla nella guerra civile.  

patrem: omonimo del figlio, giuse fino alla pretura ed al proconsolato nel corso degli anni 90.

Cinnae: il celebre Lucio Cornelio Cinna, console dall’87 all’anno della morte ad opera di soldati ammutinatisi ad Ancona.

Mamercum Aemilium: Mamerco Emilio Lepido Liviano, fratello di Livio Druso e console del 77, evidentemente adfinis di Cesare. 

Aurelium Cottam: Gaio Aurelio Cotta, esiliato secondo la legge Varia nel 90 e rientrato a Roma nel 92 al seguito di Silla, fu pontifex maximus e poi console nel 75. È uno degli interlocutori del De oratore e del De natura deorum ciceroniani.

Sulla: ovviamente Lucio Cornelio Silla, dittatore dall’82 al 79. Nella biografia svetoniana di Cesare è figura fondamentale per la costruzione del personaggio del protagonosta.